Disturbi Temporo-Mandibolari e Sindrome ATM: curare il dolore con l’Osteopatia
Hai mai sperimentato una mandibola che si blocca o scricchio...
Dal punto di vista osteopatico, le tecniche fasciali mirano a rilasciare tali tensioni, diminuire il dolore e ripristinare la funzione.
Il tessuto fasciale è organizzato come una rete tridimensionale che avvolge, sostiene, sospende, protegge, collega e divide la componente muscolare, scheletrico e viscerale del corpo.
Una fascia è una struttura di tessuto connettivo che ricopre i muscoli, gruppi di muscoli, vasi sanguigni e nervi, unendo alcune strutture, mentre permette ad altre di scivolare delicatamente una sull'altra.
È sempre più chiaro che la fascia può svolgere un importante ruolo nel ritorno venoso, nella dissipazione dello stress tensionale localizzato a livello di tendini e legamenti, nell'eziologia del dolore e nell'interazione tra i muscoli, la percezione e la coordinazione del movimento grazie alle sue peculiari proprietà meccaniche e alla ricca innervazione.
Studi recenti indicano che solo il 70% della trasmissione della tensione muscolare avviene attraverso i tendini, che hanno un ruolo puramente meccanico, mentre il restante 30% della forza muscolare viene trasmesso ai tessuti connettivi circostanti i muscoli, mettendo in luce l'importante ruolo della fascia profonda nella coordinazione periferica dei muscoli agonisti, antagonisti e sinergici.
La fascia inoltre ricopre un ruolo difensivo dal punto di vista immunologico. Di fatto, il sistema immunitario del nostro corpo dipende dalla qualità della fascia.
Nelle strutture fasciali ci sono molti recettori del dolore. Gli esperti oggi sostengono la tesi secondo cui circa due terzi di tutti i dolori sono legati alla fascia. Diversi studi mostrano una connessione diretta tra dolore mio-fasciale e percezione del corpo. Nel caso di dolore mio-fasciale persistente, la percezione del corpo nella regione del dolore è notevolmente ridotta. Se però la percezione del corpo viene migliorata in questa zona, il dolore mio-fasciale diminuisce o scompare completamente.
Quando avviene un’alterazione nella fisiologia fasciale nascono dei punti disfunzionali che provocano dolore o fastidio nei distretti muscolo-articolari e un cattivo funzionamento degli organi.
Inizialmente si percepisce un semplice male (senza danni articolari) poi questo si evolve in tendiniti e infiammazioni fino a sfociare in una vera e propria degenerazione delle strutture stesse.
Il perché tutto ciò accada è riconducibile alla perdita di elasticità della fascia in seguito a:
L’approccio mio-fasciale comprende quell’insieme di tecniche che si rivolgono ai muscoli (mio-) e alla fascia (-fasciale). Lo scopo di questo approccio è eliminare le tensioni eccessive, migliorare la postura e risolvere dolori muscolo-articolari.
In caso di disturbi muscolo-scheletrici, l’osteopata analizza la situazione specifica per determinare le aree o i punti da trattare al fine di ripristinare l'elasticità della fascia, favorire una maggiore fluidità nei movimenti e agevolare la riduzione o la completa risoluzione del dolore.
Il trattamento fasciale coinvolge tecniche speciali di manipolazione eseguite utilizzando i polpastrelli, le nocche o il gomito per creare attrito e generare calore profondo. Questo processo promuove l'aumento della mobilità e la riduzione o la scomparsa dei sintomi dolorosi.
Le sedute di Osteopatia Fasciale di solito vengono eseguite una volta a settimana o ogni due settimane, in base alle condizioni cliniche e fisiche individuali.
A seconda del grado di infiammazione e tensione della fascia, le manipolazioni possono causare dolore. Tuttavia, si tratta di un disagio iniziale che tende a diminuire durante la seduta. Dopo alcuni minuti dalla fine del trattamento, inizia una fase infiammatoria che favorisce il corretto rimodellamento del tessuto connettivo contenuto nella fascia, rendendolo meno compatto ed sempre più elastico.
Questa fase può protrarsi fino a 48 ore dopo le manipolazioni ed è indispensabile per riportare l'organismo a uno stato di equilibrio fisiologico. Durante questo periodo, il dolore può temporaneamente aumentare, ma si tratta di una fase necessaria e transitoria.
L’obiettivo del trattamento fasciale è quello di riequilibrare le tensioni della fascia che regolano la coordinazione e l’elasticità articolare e migliorare il funzionamento degli organi.
Maggiore mobilità articolare, elasticità rinnovata e migliore fluidità nei movimenti sono i principali benefici osservati dopo la fase infiammatoria post-trattamento fasciale. Inoltre, la sintomatologia dolorosa diminuisce, e talvolta si risolve completamente già dopo una singola seduta.
L’approccio fasciale inizia sempre da un ascolto attento della persona che prende in considerazione tutto ciò che ha potuto nuocere al tessuto.
Sintomatologie apparentemente uguali porteranno a trattamenti sempre diversi basati sull’individualità del soggetto con l’intento di agire motivo che ha scaturito il dolore piuttosto che sulle conseguenze.
Tra i principali disturbi trattati ci sono:
È importante sottolineare che la tempestività gioca un ruolo fondamentale per ottenere i migliori risultati. Prima si agisce e prima si raggiungono gli effetti sperati.
È infatti consigliabile consultare uno specialista fasciale non appena si rilevano problematiche o disagi a livello dei tessuti e gli osteopati del Centro CGF hanno un’esperienza ventennale nel settore.
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