Odontoiatria e Osteopatia lavorano e collaborano insieme per i problemi alla bocca, denti, mandibola, ossa craniche da quando il sistema d’Osteopatia Craniale è stato ideato.
La chiave all’integrazione dei concetti d’entrambe le professioni è il rispetto per il movimento inerente nel corpo umano includendo le strutture del cranio (ossa, membrane, fluidi, SNC).
L’idea fondamentale è che tutte le parti del corpo sono strettamente interconnesse.
La bocca e la mandibola non sono parti separate dal resto del corpo ed i cambiamenti in queste zone influenzeranno il corpo stesso e viceversa (collo, scapole, schiena e visceri).
I problemi che affliggono la bocca e i denti hanno un effetto diretto sul resto del corpo.
L’osteopata non ha la conoscenza del dentista e lo stesso non ha la conoscenza dell’osteopata, tuttavia insieme possono collaborare per risolvere ottimamente i problemi di malocclusione dei loro pazienti.
Quando si parla di bocca, occorre precisare che per l’osteopata i punti di riferimento sono i processi di masticazione, deglutizione e fonazione (linguaggio).
Le componenti anatomiche di questa struttura sono: la mandibola, la lingua e i denti.
Apriamo e chiudiamo la bocca, muoviamo la lingua e ingeriamo deglutendo i cibi e i liquidi. Si tratta di una macchina perfetta!
Vista la complessità di questa articolazione (ATM) legata sia alla funzionalità cranica che posturale, l’auspicio è quello di valutare con scrupolosità l’attendibilità di ogni diagnosi.
L’IMPATTO DEI PROBLEMI MANDIBOLARI
Occorre sapere però che come ogni macchina, anche la mandibola ha i suoi problemi a posteriori.
La mandibola infatti può essere troppo sporgente o troppo retratta, può non scorrere lateralmente sia a destra che a sinistra, può farci sentire un fastidioso clic a livello dell’articolazione con il temporale (ATM).
Una buona masticazione è data da una bocca con tutti i denti, o una protesi che mantenga una meccanica articolare corretta ed otturazioni che consentano il giusto equilibrio masticatorio.
Noi deglutiamo tra le 1200 e le 1300 volte al giorno: questo atto spontaneo provoca una grande sollecitazione meccanica dell’apparato oro-buccale.
I muscoli della masticazione si contraggono e rilassano continuamente, influenzando il pavimento delle ossa craniche, mentre la lingua va in avanti separando il mascellare della mandibola.
Ed è proprio l’equilibrio di queste forze che aiutano a fissare la struttura della bocca e la posizione dei denti. Se la respirazione nasale è compromessa, la mandibola deve rimanere aperta. Alcuni di questi problemi possono essere trattatati egregiamente con l’osteopatia, altri richiedono un intervento ortodontico.
OSTEOPATIA E ODONTOIATRIA PER UN CORRETTO EQUILIBRIO
Il trattamento osteopatico è importante soprattutto per mantenere i tessuti liberi ed un corretto equilibrio posturale.
Nei neonati e nei bambini, quanto descritto sopra interferisce con lo sviluppo delle ossa craniche e dela volta palatale, compromettendo la respirazione e la deglutizione, a causa di uno spazio non sufficiente per la lingua: palato stretto o ogivale.
Le cause possono essere molteplici:
- Trauma da parto
- Trauma diretto o indiretto a livello cranio facciale
- Perdita di denti da latte precoce o mancanza di denti
- Problemi della crescita
- Difficoltà respiratorie
- Continua suzione del pollice
- Fattori genetici
Se una persona ha problemi cronici di deglutizione, i muscoli coinvolti sono contratti creando tensione alla mandibola, al volto, collo e schiena.
Questo può causare la caratteristica postura con la testa spostata in avanti, lordosi cervicale e lombare più accentuate.
E’ fondamentale però saper discriminare il problema causa-effetto, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo e la crescita. Infatti ribadiamo con forza che una corretta anamnesi è la base o il punto di partenza per un corretto trattamento osteopatico.
“La funzione governa la struttura come la struttura governa la funzione” É un concetto basilare per distinguere quale sia il problema primario.
L’unità funzionale e l’unità strutturale richiamano il concetto di globalità, soprattutto per quanto riguarda il sistema stomatognatico posturale: Fig. 1.8 Fig. 1.9.
Tutte le connessioni cranio-facciali sono interdipendenti tra loro, quindi sia le problematiche relative all’apparato ORL e dell’apparato oculo-motorio, possono partecipare al concetto di “causa effetto”.
OCCLUSIONE
Per occlusione il parametro che viene adottato a livello mondiale è quella di ANGLE, che prevede la divisione in I, II, III classe, la seconda classe viene ulteriormente suddivisa in due sottoclassi, la I e la I divisione.
Secondo questo autore nella I classe ortodontica il primo molare superiore deve articolarsi in modo preciso con il solco esterno del primo molare inferiore. Il canino superiore deve articolarsi fra il canino e primo premolare inferiore.
Anteriormente gli incisivi superiori devono sopravanzare gli inferiori di 1,2 mm.
Le II classi si caratterizzano per un arretramento relativo della mandibola, i molari superiori ed inferiori perdono il contatto arretrando di mezzo dente.
La classe III è rappresentata dall’avanzamento della mandibola rispetto al mascellare.
Un ruolo di rilevante importanza in tutto ciò fin qui descritto, viene rivestito dall’osso ioide, situato appena al di sotto della mandibolafacilmente palpabile durante la deglutizione.
Per noi osteopati l’osso ioide viene considerato un osso di bilanciamentotra la mandibola e lo scheletro.
Per snellire o per far capire questo discorso di bilanciamento ci aiuteremo con delle figure di anatomia.
L’osso ioide rappresenta il supporto osseo della lingua, contrae rapporti con 9 fasce e presenta 24 inserzioni muscolari.
Grazie all’ausilio delle figure si comprende come l’osso ioide, oltre ad avere una stretta relazione col cranio, possa influenzare la posturae la globalità del corpo umano per mezzo delle sue inserzioni muscolari.
Con l’incremento della tensione dei muscoli della deglutizione, la mandibola si muove posteriormente rispetto alla sua normale posizione per creare un compenso (raramente si muove anteriormente).
Questo porterà stress all’Articolazione temporo-mandibolare con indolenzimento, dolore, schiocco ed il classico rumore di clic. Fra l’altro vi sarà una malocclusionedei denti, ponendone alcuni sotto eccessive forze ed altri sotto minori.
SINTOMI CHE POSSONO ESSERE TRATTATI OSTEOPATICAMENTE CHE DIPENDONO DA UNA MALOCCLUSIONE
- Dolore al viso
- Cefalea
- Emicrania
- Sinusite
- Otite
- Cervicalgia
- Mal di schiena
- Gonalgia
- Stanchezza
- Mancanza di concentrazione
È sorprendente scoprire quanti sono i problemi dentali che hanno cause meccaniche trattati dall’Osteopata.
ESTRAZIONI DENTARIE
La forza usata per estrarre un dente, spesso viene trasmessa tramite le articolazioni alle ossa del cranio causando un blocco od una alterazione al loro naturale movimento.
PROTESI DENTARIE
È fondamentale mantenere sempre una giusta altezza tra la mascella e la mandibola, cosa difficile quando mancano dei denti
In caso contrario si crea uno squilibrio nell’azione dei muscoli della mandibola con conseguenti contrazioni ed irrigidimento del collo e tutto quello che ne segue.
Alcune persone non hanno i molari e questo crea una grande difficoltà nella masticazione creando una intensa tensione alle strutture della testa e del collo, con conseguenti cefalee e cervicalgie.
APPARECCHI, BITE E LAVORI ORTODONTICI
I trattamenti ortodontici hanno l’effetto di variare il normale funzionamento del volto, e possono avere ripercussioni sull’intero corpo.
Lo stress viene inflitto alle ossa della faccia quando i denti vengono mossi nel loro alveolo, a volte possono causare delle disfunzioni osteopatichelimitando il movimento di flesso estensione del cranio, con sintomi precedentemente descritti.
Anche i Bite, apparecchi in resina e silicone, costruiti per riabilitare l’articolazione temporo-mandibolare, curare il Bruxismo ma anche cefalee, torcicollo, e perfino formicoli alle dita delle mani, se mal eseguiti o non controllati periodicamente, possono aggravare la patologia.
In tutti questi casi bisogna sempre abbinare al lavoro del dentista quello dell’osteopata, raccomandato PRIMA che l’apparecchio venga installato, per ridurre gli stress al minimo.
DURANTE il tempo in cui l’apparecchio è portato, per aiutare il corpo ad accettare i cambiamenti causati dall’adattamento ad una nuova postura e ridurre al minimo i suoi sintomi.
DOPO, ossia quando l’apparecchio viene rimosso, per ridurre al minimo gli effetti a lungo termine.